Quante volte hai già sentito questa frase? Forse talmente tante che non gli dai più il giusto peso.

Viviamo nell’era delle informazioni e, per qualunque acquisto, le persone sono abituate ad essere raggiunte o ad avere informazioni complete prima di incontrare il venditore.

Quello che pensiamo noi, ad HOME|Philosophy è che tutto quello che facciamo deve essere orientato alla cura delle persone con le quali entriamo in contatto. Le case sono solo una scusa per farlo.

 

Ci prendiamo cura del venditore, maneggiando attentamente gli oggetti che hanno un valore che va oltre a quello oggettivo.

Ma, soprattutto, ci prendiamo cura del potenziale acquirente, che deve avere la possibilità di scegliere tra il bello e non tra il meno peggio.

Per cui, una parte fondamentale del nostro lavoro è concentrato sulla fotografia, ben sapendo che abbiamo a disposizione al massimo 90 secondi per far innamorare chi sta cercando “quella” casa.

 

Una bella fotografia racconta una storia, rivela un luogo, uno stato d’animo.

E dietro a una fotografia, c’è un allestimento che tiene conto delle emozioni. L’home staging non serve a migliorare le statistiche di vendita. Tutti quei numeri sono irrilevanti e fuorvianti.

La vera essenza dell’home staging fa risuonare il cuore, non la mente. Credimi, funziona solo in quella parte di te in cui esistono esclusivamente le percezioni e le emozioni.

E queste vengono stimolate da una fotografia che quindi, necessariamente, dovrà essere emozionale.

A dispetto di chi pensa che fare una foto sia qualcosa di semplice, della serie: “basta uno smartphone e qualche filtro, cosa ci vuole?”, il lavoro e, soprattutto, il pensiero che c’è dietro un’immagine persuasiva è ben altro.

Non si tratta di “rappresentare” quello che vediamo, ma avere un concetto da esprimere e come dicevo, una storia da raccontare.  

Limitarsi a descrivere quello che si vede e riportarlo con approssimazione è la via migliore per risultare indifferenti agli occhi di chi sta cercando casa.

Occorre, invece, una grande senso di responsabilità per trasferire anche quello che non si vede ma “si sente”. La differenza è la stessa che passa tra leggere una pagina di cronaca e leggere una storia.

Perché tutto sia perfetto e in armonia serve la giusta dose di tecnica e una speciale luce negli occhi.

“La bellezza sta negli occhi di chi guarda”

Per far si che la bellezza raggiunga più occhi possibili, per primo la deve desiderare con tutte le sue forze chi sta “dietro” all’obiettivo. E immaginare che quel clic sulla macchina fotografica risuonerà nel cuore di qualcun altro, ripetendo l’effetto wow come un’eco.

“Perché il BELLO chiama il BELLO”

Francesca Greco