Dev’esserci una ragione per cui ci sono home stager che collaborano continuativamente con agenzie e agenti immobiliari e altre meno. In questo articolo cerchiamo di fare luce su uno degli argomenti più dibattuti tra le home stager di tutto il mondo: la collaborazione con gli agenti immobiliari. Cominciamo dal decluttering delle errate convinzioni.

Le errate convinzioni

1) Non dipende dalla zona nella quale si opera

Frasi come A Milano è più semplice, in città sono più aperti alle collaborazioni rispetto alle cittadine di provincia.” , oppure Negli Stati Uniti lo fanno da 40 anni, in Italia siamo più lenti, le cose le capiamo sempre più tardi del resto del mondo.”

Sai quante volte abbiamo sentito queste affermazioni? La cosa divertente è che non c’è nessun nesso logico. Pensa alle grandi novità degli ultimi dieci anni nella tecnologia, dai social media agli smartphone. Ora guardati in giro, le persone sono tutte allo stesso livello di alfabetizzazione digitale? E stiamo parlando di qualcosa che penetra la vita di ciascuno di noi.

Ricorda, la prima cosa da tenere a mente è questa: l’home staging si occupa di persone, le case sono solo una scusa per farlo. Le persone non sono tutte uguali. Puoi incontrare un esploratore, un pioniere, un early adopter, un tradizionalista o semplicemente uno che segue la massa.

Quando un servizio entra in un mercato incontra queste persone. In questo esatto ordine. Scopri che tipo di persona hai davanti e adatta la tua comunicazione alla sua personalità.

2)  Home Staging non è una parola magica

Hai appena scoperto che usare la parola home staging con tutti, non è la via più efficace per iniziare nuove collaborazioni. Pensare che basti pronunciare questo termine per farti aprire magicamente le porte di ogni casa è pura utopia. L’home staging è uno strumento che ti consente di portare valore alle persone nel momento in cui hanno un immobile sul mercato:

–          Valore al venditore 

–          Valore all’agente immobiliare

–          Valore al compratore

E ovviamente valore all’home stager.

Questo valore deve essere declinato verso ognuna di queste persone attraverso l’illustrazione dei benefici con parole comprensibili per il tuo interlocutore. Ricorda una cosa che fa la differenza in qualsiasi tipo di negoziazione: Ognuno ama sé stesso più di ogni altra cosa. 

Il venditore, l’agente, il compratore hanno un obiettivo diverso e soprattutto una percezione diversa del lavoro di home staging.

Distruggi la corazza del tuo egocentrismo e concentrati sulla comprensione delle motivazioni di ognuno di loro. Non devi nemmeno fare l’errore di generalizzare, pensando alla categoria in generale. Ogni persona è unica e ha le proprie sfide nella vita da affrontare. Sii gentile e mettiti al suo fianco.

3)  Gli agenti immobiliari non hanno paura dell’home staging

Gli agenti pensano che siamo in competizione”, oppure “non ci presentano i clienti perché hanno paura di perderli”. Mai sentito questa frase? Male, molto male. Chi ragiona così ha perso il punto di vista principale: l’home stager si occupa di presentare al meglio gli immobili

Infatti, l’home staging è uno strumento di marketing e di comunicazione visiva che si esprime attraverso l’allestimento degli ambienti, dopo uno studio attento del target e del mercato di riferimento. Le frasi di sopra, sono obiezioni legate alla mancanza di fiducia rispetto alla proposta fatta.

Non si può pensare di cambiare il modo di lavorare di un’agenzia immobiliare soltanto presentando una brochure, così come non potresti pensare di chiedere ad una persona di sposarti soltanto dandogli il tuo biglietto da visita. La fiducia si costruisce attraverso la conoscenza reciproca e si basa su quattro pilastri fondamentali:

–          Credibilità

–          Autorevolezza

–          Etica

–          Affidabilità

Gli agenti immobiliari che hanno provato l’home staging e l’hanno inserito nel trattamento di marketing degli immobili in portafoglio, non tornano indietro. Come abbiamo fatto noi, non potremmo più farne a meno.

La missione di ogni home stager dovrebbe essere quella di seminare bellezza, costruire relazioni, offrire un servizio straordinario, contagiare l’entusiasmo, portare gioia ad ogni persona che si incontra. In una parola: ispirare.

Come ha fatto Barb Schwarz con tutti noi.

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