La prima impressione è quella che conta, quante volte abbiamo ripetuto questa frase presentandoci ai nostri clienti, riferendola agli immobili da vendere?
Tutto verissimo, ma è importante non dimenticare che per poter instaurare un rapporto di fiducia con l’altro dobbiamo comunicare coerenza tra la nostra immagine e la nostra professione
Prima di poter comunicare di saperci prendere cura delle case altrui, dobbiamo comunicare di saperci prendere cura della nostra immagine
La cura che dedichiamo alla nostra immagine viene percepita dagli altri come
· accuratezza nella professione
· precisione
· attenzione ai dettagli
· professionalità
…tutti tratti importanti in qualsiasi lavoro, fondamentali nel nostro!
 
Nel caso di incoerenza tra come ci presentiamo e quello che diciamo, il nostro cervello sarà portato a credere al linguaggio non verbale (abbigliamento, odori, postura, gesti, prossemica…..): è la rivincita del nostro cervello di rettili e mammiferi sulla corteccia celebrale dove ha sede la parola
Se ad esempio dichiaro a parole di avere grandi doti manageriali ma mi vesto in modo infantile, il mio interlocutore sarà portato a credere alla mia immagine e non a quello che dico. Dovrà poi cercare maggiori informazioni e conferme per fidarsi di me perché sto fornendo un messaggio incompleto e incongruente
Quando invece l’immagine è coerente con il nostro messaggio comunicativo creiamo un rapporto empatico con l’altro: le persone saranno portate a fidarsi di noi e la fiducia è alla base di qualsiasi relazione efficace
Le ricerche dimostrano che nei primi 10 secondi (secondo alcune addirittura 7) in cui ci presentiamo veniamo giudicati: ancora prima di dire “Buongiorno” la nostra immagine si è palesata e in base alla nostra immagine verranno giudicati valori personali, credibilità, professionalità ….
Tantissimi studi di psicologia sociale sugli effetti dell’abbigliamento hanno evidenziato che l’abbigliamento non solo condiziona i propri comportamenti, determinando il proprio stato d’animo, i propri pensieri, addirittura le proprie performance mentali…. ma condiziona anche i comportamenti altrui.
Ad esempio è emerso che un abbigliamento informale rende meno efficace la negoziazione o ancora che le donne vestite in modo provocatorio vengono considerate meno competenti. Inoltre, a una prima impressione, le persone attraenti vengono qualificate come di maggior talento e l’attraenza di una persona può essere stimata maggiore o minore a seconda dell’abito che indossa.
Anche i colori nell’abbigliamento sono uno strumento comunicativo potentissimo, proprio come nelle abitazioni: i colori parlano di noi, trasmettono emozioni e possono bilanciare il nostro messaggio o renderlo dominante. Sapevi che se muovi una critica a qualcuno vestendoti di rosa ( anziché di rosso o di nero) questa verrà percepita in modo meno aggressivo?
Curare il proprio personal brand significa curare se stessi come una marca: l’obiettivo è quello di farsi scegliere. Se non mostriamo la nostra diversità positiva, nessuno ci noterà, e questa si dimostra in prima battuta con l’immagine.
Questo vuol dire proporci attraverso l’immagine in maniera autentica, originale, coerente sia online che offline, senza mai dimenticare il contingente
Certamente una buona immagine non può sostituire da sola la qualificazione personale ma può permettere di emergere tra la concorrenza, a parità di skill (quanti parallelismi con la nostra professione!)
Se dovessi scegliere un medico al quale affidarti, quale dei due sceglieresti?
Il primo?
 
 
 
Eppure si tratta della stessa persona, con le stesse abilità e le stesse competenze…..
Solo i superficiali non giudicano dalle apparenze

– Oscar Wilde –

ROBERTA DI GIOIA