Ho scoperto l’Home staging in un momento di grande cambiamento personale e ne ho intravisto subito le grandi potenzialità da mettere a disposizione nella società di intermediazione che dal 2004 ho con mio marito Gabrio Terribile a Milano.

Da sempre sono affascinata dalla bellezza e dalla creatività. Applicare questi concetti alle case sarebbe stato il mio futuro. Ma mai avrei immaginato quello che sarebbe successo.

Dopo un corso seguito per imparare le tecniche di Home staging nel 2014, non vedevo l’ora di far vedere cosa ero capace di fare. Volevo lasciare la mia firma su ogni lavoro. Questo è il primo errore che eviterei di ripetere: l’Home staging non è un “esercizio di stile”.

L’Home staging funziona quando l’allestimento che si crea, permette al visitatore di immaginarsi ad abitare quello spazio, senza che si senta “manipolato” da artificiosità che possono essere controproducenti: tipo cuscini per terra, candele ovunque, lampadari poggiati sul pavimento.

L’ego deve essere messo da una parte e ben nascosto, altrimenti è inutile spersonalizzare l’ambiente del vecchio proprietario per sostituirlo con uno che rappresenta l’home stager. Una delle regole principali, infatti è che: l’Home staging migliore è quello che non si vede.

Home staging a cura di HOME|Philosophy

Finito l’allestimento, si passa alla fotografia. La mia ossessione è per le linee dritte, ma ci sono tanti dettagli tecnici da tenere in considerazione sia durante la fase di scatto, che in post-produzione per riuscire ad avere la miglior immagine possibile. Il buon senso, in questo caso, ci indirizza a collaborare con un fotografo professionista fino a quando non saremo in grado di padroneggiare le tecniche di fotografia. Infatti la fotografia e l’Home staging sono due momenti separati ma che devono essere integrati e in sinergia per un ottimo lavoro finale.

Home staging a cura di HOME|Philosophy

Una volta concluso il lavoro e completato il servizio fotografico, occorre assicurarsi che l’allestimento non venga manipolato, tantomeno stravolto. È indispensabile che chi vede le foto dell’annuncio, ritrovi lo stesso ambiente dal quale è stato attratto. Nel tempo, ho scoperto che è in questo preciso momento che si vince la battaglia nella mente di chi acquista. Se non c’è coerenza tra l’anteprima vista sul web o in agenzia e la visita, iniziano le lunghe discussioni, le trattative si allungano ed è molto più difficile chiuderle.

L’esperienza pratica mi ha portato a riconsiderare ciò che avevo appreso in teoria, da qui l’idea di divulgare attraverso la HOME|Philosophy Academy, una visione pragmatica dell’Home staging, attraverso la condivisione mia e di altri docenti, tutti esperti nel loro settore con risultati eccellenti da mostrare a chi si avvicina a questa professione.

Ho avuto il piacere di incontrare e di avere l’amicizia personale di Barb Schwarz, la creatrice dell’Home staging, che mi ha illuminato dal punto di vista umano, facendomi capire che l’home staging si occupa di persone, le case sono solo una scusa per farlo.

Barb Schwarz – Creatrice dell’Home staging

Ogni casa che vendiamo, diventa quindi una soddisfazione doppia, perché aggiungiamo all’obiettivo economico, la soddisfazione di un desiderio personale di chi si è affidato a noi.

Oltre 650 immobili allestiti negli ultimi 8 anni, con il 96% di successo, una media di 10 giorni sulle vendite e di 24 ore per le locazioni.

Dire che l’Home staging funziona è limitativo, rispetto alla bellezza che crea. Per questo sono sempre più convinta di perseguire quell’ispirazione di qualche anno fa. Perché

“IL BELLO CHIAMA IL BELLO”

(Cit. Francesca Greco)