- Quali sono le differenze sostanziali che noti tra l’operato delle colleghe americane e quelle italiane o in generale nella metodologia di applicazione delle tecniche dell’home staging nel nostro mercato rispetto a quello statunitense/canadese
Le differenze sostanziali sono poste nella nostra cultura, nelle richieste del nostro mercato, nei volumi di interventi e nelle risorse che abbiamo a nostra disposizione.
Le colleghe americane sono sicuramente avvantaggiate rispetto a noi in quanto la nostra professione negli Stati Uniti è da tempo affermata. Non solo non devono dare continue spiegazioni su qual’è il loro ruolo e dettare i numerosi vantaggi dell’Home Staging ma sono ricercate dagli agenti immobiliari o da privati, ricevendo costanti richieste di collaborazione e ingaggi. Avendo un volume d’affari diverso e con le risorse adeguate per affrontare il numero estensivo di progetti, l’Home Stager dell’oltre oceano non solo è il “genio creativo” ma è anche l’imprenditore di se stesso. Aggiungo inoltre che le colleghe americane non realizzano i book fotografici alle abitazioni da loro preparate. Si avvalgono di un professionista della fotografia il quale provvederà a fare il servizio fotografico completo. Non curando questo importante l’aspetto, hanno più tempo da dedicare al loro business.
Negli Stati Uniti, è fondamentale vendere la metratura, lo spazio che offre l’abitazione. Non si ostruiscono i passaggi con cuscini, lampadari di carta da riso, candele e/o altri accessori o complimenti d’arredo adagiati con cura sul pavimento.
Inoltre gli immobili vengono messi in vendita comprensivi di cucina, lavanderia e di elettrodomestici. Non vi è quindi la necessità di usare il mobilio in cartone, anche perché l’Home Stager dispone del proprio inventario e del mezzo di trasporto come risorse necessarie per affrontare al meglio, ogni progetto. Ovviamente l’uso esclusivo del mobilio vero è dettato dal ampio numero di catene dei grandi magazzini e negozi di arredamenti per tutti budget .
L’Home Staging in Italia è stato definito come la valorizzazione immobiliare e quindi gli immobili si valorizzano mentre negli Stati Uniti le abitazioni si preparano professionalmente per il corretto posizionamento sul mercato di riferimento.
Basta pensare che quando abbiamo un appuntamento, un incontro importante dove ci vogliamo presentare in forma smagliante, non diciamo mai “Mi vado a valorizzare” ben si “vado a prepararmi”.
Vorrei aggiungere che l’Home Staging come tattica di marketing immobiliare o strumento di comunicazione è uno solo. Quello originale, valido, attuato dalla creatrice del medesimo concetto, Barb Schwarz. Non potrà mai esserci l’Home Staging spagnolo, italiano, inglese o che sia. Sono curiosa di scoprire se un giorno tutti i progetti realizzati dal nord al sud nel nostro paese si potranno riconoscere per la loro bellezza, raffinatezza e l’eleganza che da sempre ci distingue dal resto del mondo. Allora potremo e saremo orgogliosi di attribuire l’aggettivo speciale alla nostra professione, l’Home Staging all’italiana.
- Dove pensi possiamo migliorare la nostra comunicazione affinché il mercato immobiliare Italiano risulti più ricettivo al servizio di Home Staging?
La nostra professione, purtroppo, è ancora poco conosciuta e ha bisogno di consolidarsi in Italia.
È approvato che l’Home Staging funziona e che a volte fa anche miracoli!
Milioni di agenti immobiliari nel mondo si servono quotidianamente di questo strumento e per ogni tipo di proposta immobiliare.
La divulgazione corretta gioca un ruolo importante affinché questo indispensabile strumento di comunicazione, possa conquistare il mondo del Real Estate italiano.
È necessario continuare ad informare ed educare il vasto pubblico ma sopratutto i diretti interessati, coloro che possono trarre i maggiori benefici dai nostri servizi.
Gioca un ruolo importante anche la formazione professionale dei futuri aspiranti Home Stagers che per poter promuovere, offrire ed erogare i servizi in maniera corretta ed adeguata, dovranno aver frequentato i corsi di Home Staging di altissimo standard e qualità.
– Come pensi potremo in futuro conciliare sempre più la figura dell’agente immobiliare con quella dell’Home Stager affinché si crei un connubio perfetto e indissolubile, così come succede in America?
A mio parere, è fondamentale far incontrare la domanda e l’offerta del mercato allo stato attuale. Ad oggi purtroppo l’offerta, (home stagers che propongono/offrono il servizio) è nettamente superiore alla domanda (agenti immobiliari che lo richiedono/utilizzano).
Perché tra queste due figure professionali si crei un connubio perfetto è necessario innanzitutto che gli agenti comprendono l’importanza dei nostri servizi. Applicandoli ad ogni proposta immobiliare toccheranno con mano i vantaggi e i molteplici benefici che l’Home Staging ha da offrire.
Il team Agente Immobiliare – Home Stager è un team vincente. Unendo le proprie competenze, l’esperienza e la professionalità e grazie soprattutto alla collaborazione continua, otterranno i risultati prefissati, creando in automatico un rapporto di fiducia ed il connubio indissolubile verrà come passo successivo.
Mentre negli Stati Uniti, tutto questo è già realtà, in Italia si fa ancora tanta fatica a guadagnare la fiducia dell’agente immobiliare e ad instaurare il rapporto collaborativo. C’è ancora molto lavoro da fare.
Credo fortemente nella nostra professione e ho molta fiducia nei “nostri agenti immobiliari”. Non posso che intravedere un futuro roseo per tutti noi!