La vendita dei prodotti in generale con il tempo si è evoluta, passando attraverso diverse fasi storiche: dalla vendita per inerzia degli anni successivi al dopoguerra, fino ad arrivare allo sviluppo delle strategie di marketing mirate a comprendere e poi soddisfare le necessità del mercato.
Il mercato però è cambiato e oggigiorno non si vendono o acquistano prodotti, ma sensazioni. Compriamo uno stile di vita, l’esperienza, le emozioni e sensazioni che il prodotto ci farà vivere e provare.
Compriamo emozioni.
Ecco perché anche l’acquisto di una casa non è una semplice operazione razionale, che tiene in considerazione la zona, il prezzo di un immobile e i metri quadri. Nell’acquisto di una casa a comandare sono le emozioni: diventa allora importante preparare la casa per sollecitare e risvegliare quelle emozioni positive che inducono all’acquisto. Essendo l’essere umano naturalmente attratto dall’armonia e dalla bellezza, dovremo preparare le case che dovranno trasmettere una sensazione di ordine e pulizia.
E’ più semplice preparare una casa campione o vuota, molto più complicato è ottenere lo stesso risultato in case arredate e abitate.
Si, perché le case arredate e abitate sono spazi segnati dalla presenza, sono luoghi abitati dalle nostre tracce.
Casa sono le fotografie attaccate con le calamite al frigorifero, casa è il vaso cinese ereditato dalla zia, casa è l’orologio a cucù, casa è il calendario che scandisce i giorni, casa è la coperta che ci scalda la sera sul divano. Gli oggetti nel tempo finiscono col colonizzare la casa e alcuni diventano trasparenti agli occhi di chi la abita. Una colonizzazione silenziosa e spesso derivante da gesti casuali, svagati, automatici, che hanno a che fare con il mondo ovattato dell’abitudine e della ripetizione.
L’home stager diventa la figura professionale responsabile e partecipe di questo rinnovo che permetterà di risvegliare le giuste emozioni.
Preparare una casa arredata e abitata può essere una grande sfida.
Sono lavori che necessitano di una buona formazione, uno sguardo attento, una grande dose di empatia e delicatezza e molta organizzazione.
Da fare sempre con rispetto e in punta di piedi.
Grazie per il contributo per questo articolo a Elena Avonti