Hanno tante cose in comune una Home Stager e una Professional Organizer. 

Entrambe ripercorrono le gesta di chi, tanti anni fa, negli Stati Uniti, ha avuto una visione.

Entrambe vogliono portare bellezza e armonia nelle case.

Entrambe, soprattutto, si occupano di persone.

Ed è con questi presupposti che si lavora insieme, come quella volta in cui faceva tanto, tanto, tanto caldo, l’appartamento si trovava in centro storico, al terzo piano di un palazzo d’epoca, senza ascensore. 

Era una casa con un potenziale altissimo, non sfruttato, sul mercato da troppo tempo, caratterizzato da ambienti sovraccarichi e troppo personalizzati.

In questi casi si interviene su 2 fronti: quello del professional organizing, che aiuta ad eliminare il superfluo e a organizzarlo, e quello dell’home staging, che riesce a mettere l’abito da ballo e le scarpe di cristallo a Cenerentola. 

Quando abbiamo a che fare con gli oggetti degli altri ci si dimentichiamo troppo spesso che questi hanno un valore altissimo, che non sempre riusciamo a vedere; gli oggetti racchiudono momenti, emozioni, ricordi e, come tali, vanno rispettati. Allo stesso modo, però, le persone non riescono sempre a dare agli oggetti un valore Reale, che esula dal materico e dal ricordo: capire cosa sia importante, cosa ha senso conservare ed esibire è un momento delicato, doveroso di tempo e profondi respiri. Un bravo professionista deve essere in grado di calibrare tutti questi aspetti, nel pieno rispetto dell’altro e del lavoro da portare a termine nel migliore dei modi.

Pensaci bene, prima di entrare in una casa, bussi; è il tuo modo per dire all’altro, al cliente in questo caso, “sono qui, sta a te aprirmi”. Significa mettersi a disposizione, portare qualcosa, ma avere la pazienza di aspettare che qualcuno si senta pronto a spalancare quella porta, per farti entrare. 

Nel momento in cui l’uscio si apre, ti pulisci i piedi, come a dire “Entro, portando rispetto alla tua casa, alle tue cose e soprattutto a te”. Significa che l’altro diventa il centro del tuo intervento.

Devi portare con te esempi, come delle belle immagini, e rispetto, devi muoverti con calma tra le sensazioni del cliente: quella è la sua casa. L’home staging e il decluttering vengono fatti per valorizzare al meglio gli ambienti, non per sminuire quelli in cui il cliente ha vissuto fino ad un attimo prima.

Col Decluttering vengono eliminate tutte quelle cose che distoglierebbero lo sguardo dalle cose fondamentali, vengono messe in evidenza le cose importanti, quelle che danno l’accento giusto al racconto della casa. E’, inoltre, un aiuto ulteriore che si può offrire: raccogliere nelle scatole materiale che dovrà essere traslocato.

L’home staging, subito dopo, arriva a completare questo doppio intervento. In case abitate, ricche di oggetti, vale sempre la pena utilizzare qualcosa che in quegli spazi c’è sempre stato: lì avevamo a disposizione uno splendido lampadario e degli oggetti di design bellissimi, per esempio.

 

Il risultato finale? Un ambiente più leggero, dove l’aria e la luce avevano maggior modo di circolare, clienti emozionati nel vedere la loro casa, pronta per essere messa sul mercato, da un altro punto di vista, scatole di oggetti pronte per essere portate nella nuova casa e oggetti che, con un’attenta analisi, ci si è resi conto che non avrebbero più fatto parte della loro vita.

Dimenticavamo: la casa è stata è venduta dopo 8 giorni. 

Elena Avonti e Marika Menarello.

Perché “Il bello chiama il bello”

(Cit. Francesca Greco)

 

Se desideri approfondire l’argomento non perdere l’occasione di frequenatare il nostro corso

DECLUTTERING PHILOSOPHY

che si terrà presso la nostra sede di corso Sempione 65 a Milano il 17 aprile 2019. Per maggiori informazioni  => Clicca qui!!!